Le clausole anti-diluizione, anche conosciute come “clausole di protezione del valore”, sono utilizzate in diverse operazioni di investimento per proteggere gli investitori da una perdita di valore delle loro azioni o quote in seguito ad un’ulteriore emissione di nuove azioni o quote da parte della società.
Le clausole anti-diluizione sono uno strumento fondamentale per proteggere gli investimenti nelle startup dagli effetti diluitivi che possono derivare da successive operazioni di finanziamento.
In pratica, queste clausole prevedono che nel caso in cui la startup emetta nuove azioni a un prezzo inferiore a quello al quale gli investitori hanno sottoscritto le loro azioni o quote, gli investitori avranno il diritto di ricevere un rimborso in denaro o di ottenere nuove azioni per mantenere la loro partecipazione azionaria originale.
COSA SONO LE CLAUSOLE ANTI DILUIZIONE
Una clausola anti-diluizione è un accordo tra investitori e startup che mira a proteggere il valore delle azioni della startup in caso di diluizione. La diluizione (o dilution, in inglese) avviene quando una startup emette nuove azioni, diluendo così la quota di partecipazione degli azionisti esistenti.
Ciò può accadere quando la startup cerca di raccogliere ulteriori fondi, ad esempio attraverso una nuova emissione di azioni o obbligazioni convertibili.
Queste clausole hanno un duplice scopo:
- proteggono gli investitori, garantendo loro il diritto di ricevere un numero di azioni sufficiente per mantenere la loro quota di partecipazione originale nella startup. In questo modo, gli investitori sono tutelati dal rischio di perdere il valore delle loro azioni a causa della diluizione.
- proteggono i founder, perché consente loro di mantenere il controllo e la proprietà della società, anche nel caso in cui vengano emesse nuove azioni o raccolti ulteriori finanziamenti.
Le clausole anti-diluizione sono quindi disposizioni inserite nei contratti di investimento che consentono agli investitori di mantenere la propria quota di partecipazione nella startup anche in caso di successive operazioni di finanziamento che comportino un aumento del capitale sociale e, di conseguenza, una diluizione della loro quota.
In altre parole, mirano a garantire che gli investitori mantengano la stessa percentuale di partecipazione nella startup anche dopo l’aumento del capitale sociale.
LE PRINCIPALI CLAUSOLE
Le clausole anti-diluizione sono utilizzate dalle startup per proteggere i propri investitori dalle conseguenze negative di una diluizione dell’equity della società. Esistono diverse forme di clausole anti-diluizione, ma le principali clausole anti-diluizione utilizzate dalle startup in Italia sono:
- Clausola anti-diluizione a prezzo fisso (o full ratchet): questa clausola prevede che se la startup emette nuove azioni a un prezzo inferiore a quello pagato dagli investitori iniziali, gli investitori iniziali hanno diritto di acquistare azioni aggiuntive a quel prezzo originale per mantenere la propria partecipazione azionaria.
- Clausola anti-diluizione a prezzo variabile (o weighted average): questa clausola prevede che se la startup emette nuove azioni a un prezzo inferiore a quello pagato dagli investitori iniziali, gli investitori iniziali hanno diritto di acquistare azioni aggiuntive a un prezzo calcolato in base alla media ponderata dei prezzi delle azioni emesse successivamente.
- Clausola anti-diluizione automatica: questa clausola prevede che se la startup emette nuove azioni a un prezzo inferiore a quello pagato dagli investitori iniziali, gli investitori iniziali ricevono automaticamente azioni aggiuntive senza dover pagare ulteriori importi.
È importante notare che l’utilizzo di clausole anti-diluizione può essere fonte di negoziazione tra startup e investitori, e può essere considerato come un aspetto negativo per gli investitori successivi, poiché limita la possibilità di investire in una società a un prezzo inferiore rispetto a quello fissato in precedenza.
GLI SVANTAGGI DELLE CLAUSOLE ANTI DILUIZIONE
Le clausole anti-diluizione sono uno strumento importante per gli investitori, ma possono avere anche conseguenze negative per la startup e gli altri investitori. In particolare:
- possono scoraggiare altri investitori a partecipare alle successive operazioni di finanziamento, poiché queste potrebbero comportare un aumento del prezzo delle azioni e, di conseguenza, una diluizione della loro quota.
- possono rendere l’acquisizione di nuovi investimenti più difficili, poiché i nuovi investitori possono sentirsi limitati dalle restrizioni imposte dalla clausola anti-diluizione. Inoltre, se il valore dell’azienda diminuisce, la clausola può impedire ai nuovi investitori di acquistare azioni a un prezzo più basso, il che può rendere l’azienda meno attraente per gli investitori.
- possono creare difficoltà per i fondatori dell’azienda che vogliono raccogliere più capitale senza dover diluire la loro quota di proprietà. Se la clausola anti-diluizione impedisce l’emissione di nuove azioni senza il consenso degli investitori esistenti, i fondatori possono sentirsi limitati nelle loro opzioni di finanziamento.
- possono creare tensioni tra gli investitori e la startup, poiché queste disposizioni possono essere interpretate in modo diverso e possono essere oggetto di controversie. Per questi motivi, è importante che siano redatte in modo chiaro e preciso e che siano negoziate in modo equo e trasparente tra le parti.
- possono creare potenziali conflitti tra gli investitori esistenti e i nuovi investitori. Se la clausola impedisce l’emissione di nuove azioni senza il consenso degli investitori esistenti, questi possono sentirsi frustrati dalla mancanza di flessibilità nell’acquisto di azioni. Ciò può portare a tensioni tra i diversi gruppi di investitori e compromettere la capacità dell’azienda di raccogliere capitale in futuro.
COME FUNZIONANO: L’ART. 2349 DEL C.C.
In Italia, le clausole anti-diluizione sono regolate dal Codice Civile e, in particolare, dall’articolo 2349. Questo articolo prevede che “gli azionisti di minoranza che non hanno partecipato all’aumento di capitale hanno diritto di sottoscrivere, entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione loro fatta dall’amministrazione, una quota proporzionale alla partecipazione posseduta”.
Stabilisce che gli statuti delle società possono prevedere clausole anti-diluizione che consentono agli azionisti di mantenere la loro quota di partecipazione originale in caso di emissione di nuove azioni.
Tuttavia, l’articolo 2349 stabilisce anche che non possano prevedere il diritto di veto degli investitori su decisioni strategiche della startup. Ciò significa che gli investitori non possono impedire alla startup di emettere nuove azioni o di intraprendere altre iniziative strategiche.
Inoltre, in Italia, le clausole anti-diluizione non possono prevedere la riduzione del valore delle azioni degli altri azionisti esistenti. Ciò significa che gli investitori non possono ricevere un numero di azioni maggiore rispetto al valore delle azioni degli altri azionisti.
Infine, devono essere approvate dall’assemblea degli azionisti della startup. Questo significa che gli investitori non possono imporre le clausole anti-diluizione alla startup senza il consenso degli altri azionisti.
In sintesi, stabilisce quanto segue:
- Quote o azioni possono essere soggette a clausole di prelazione in favore della società o degli altri soci, in caso di trasferimento a terzi.
- Tuttavia, le clausole che prevedono la riduzione del valore delle quote o azioni in caso di aumento del capitale sociale o di emissione di nuove azioni devono essere approvate dall’assemblea dei soci con il voto favorevole di almeno i tre quarti del capitale sociale.
- In ogni caso, le clausole anti-diluizione non possono prevedere una limitazione alla libera circolazione delle azioni o delle quote, né una discriminazione ingiustificata tra i soci.
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