Con l’espressione round di una startup si fa riferimento convenzionalmente a una fase di finanziamento di una startup, che avviene attraverso la raccolta di capitale di rischio. Esistono diverse fasi che corrispondono alle fasi di crescita della società stessa: ognuna è tipica di un determinato momento temporale e ha caratteristiche e obiettivi propri.
L’insieme dei round di finanziamento identifica quindi il cosiddetto startup life cycle, cioè il ciclo di vita di una startup, dalla sua ideazione alla fase di exit.
I round di investimento variano a seconda del settore e delle caratteristiche specifiche della startup: non tutte le startup infatti attraverso le medesime fasi di finanziamento, possono saltarne qualcuna, mentre altre possono avere molteplici round nella stessa fase.
La strategia di finanziamento dipende dalle esigenze dell’azienda e dalla sua capacità di attrarre investitori.
ROUND DI UNA STARTUP: LE FASI DI FINANZIAMENTO
Di seguito sono elencate le fasi comuni di investimento di una startup:
Le fasi di finaziamento (e di vita quindi) di una startup sono complessivamente sei, all’interno delle quali si trovano differenti round di finanziamento a seconda delle esigenze:
- Pre-seed
- Seed
- Early stage
- Early growth
- Round di serie A
- Round di serie B
- Susteined growth
- Round di serie C e D
- Exit strategy
PRE SEED
In questa fase iniziale, l’imprenditore o i fondatori investono i propri soldi o cercano investimenti da familiari e amici per sviluppare l’idea di base della startup. Siamo nella fase che gli anglofoni definiscono FFF, Family, Friends and Fools e del bootstrapping.
Si tratta solitamente di startup di piccole dimensioni, che utilizzano questi pochi fondi iniziali per avviare le prime attività e per la fase di ricerca e sviluppo.
Non esiste ancora un prodotto, non esiste l’azienda. Esiste solo un’idea e un gruppo di folli che crede in essa.
Apporti finanziari contenuti a fronte di un elevato rischio. Ed elevata mortalità.
SEED FUNDING
La fase del seed funding (o semplicemente seed) coinvolge sia gli stessi investitori che hanno partecipato alla fase del pre-seed, sia investitori esterni che possono essere:
- Investitori privati come business angel
- Fondi di investimento o venture capital
- Incubatori
Quanto raccolto, viene ripartito su tre fronti principali:
- Rafforzamento del team di lavoro
- Ricerche (di mercato, tecniche, …) per sviluppare ulteriormente il prodotto o il servizio
- Creazione di una prima rete di clienti o utenti, anche attraverso la fidelizzazione legata al finanziamento.
In questa fase la startup già esiste, le fasi di sperimentazione a livello di prototipo e di rilascio del brevetto sono già state fatte: la società e il suo management sono già esistenti, ma rimane ancora ignota la validità commerciale del prodotto o del servizio proposto.
Per questo motivo il rischio legato al finanziamento rimane alto quasi come nella fase di pre-seed: l’investitore necessita di buone competenze tecniche quindi per poter decidere se l’investimento è valido o meno.
EARLY STAGE
La fase di early growth è la fase di pre maturità di una startup, durante la quale occorre capire se la startup riesce ad attirare i sufficienti finanziamenti per spiccare il volo o muore.
Lo scopo di questo momento è di perfezionare il prodotto attraverso il feedback ricevuto dai clienti per definire il migliore “product market fit“.
EARLY GROWTH
La fase di early growth è la fase di vera crescita , come dice il nome stesso. È la fase in cui una startup passa da sognare una idea a vendere una idea alla massa, durante la quale occorre trovare la combinazione vincente che permetta al progetto di scalare e crescere con costanza.
È composta da due Round, detti di Serie A e di Serie B.
ROUND DI SERIE A
Il primo vero incontro tra uno startupper e il mercato dei grandi è il Round A.
Questa fase di investimento avviene quando la startup ha raggiunto dei traguardi significativi:
- un prodotto o servizio funzionante
- un modello di business validato e reiterabile a medio e lungo termine
- strategie commerciali e di marketing corrette
- una forte e costante crescita iniziale
- la possibilità di accesso al mercato internazionale.
Il Round di serie A può essere affrontato solamente quando il track record della startup è brillante, consolidato e ripetibile.
I finanziatori che intervengono in questa fase sono generalmente fondi di Venture Capital e di private equity che hanno individuato una potenzialità di scalabilità nella startup finanziata.
Lo scopo principale di queste raccolte di capitali è infatti di consolidare ulteriormente il proprio posizionamento, scalando posizioni e quote di mercato, principalmente attraverso due strategie:
- identificare nuovi tipi di prodotti
- ampliare la rete di canali di distribuzione.
ROUND DI SERIE B
Il Round di serie B ricalca come logica il precedente Round A, ma richiede di solito investimenti più corposi, che devono andare a sostenere una realtà in forte crescita. Il team aumenta considerevolmente di numero, la sede spesso viene ampliata per ospitare tutti, il core business iniziale subisce un allargamento per andare a intercettare nuovi utenti e mercati.
Questo Round B è quindi a tutti gli effetti un passaggio fondamentale, un turning point nel quale si capisce se la startup è in grado o meno di replicare il successo iniziale.
Se ciò avviene, si passa dalla fase di startup a quella di scaleup.
ROUND DI SERIE C, D
Siamo nella cosiddetta fase di susteined growth, come dicono gli americani, o semplicemente growth.
In questo momento, la crescita dei clienti è esponenziale e il fatturato aumenta di conseguenza molto rapidamente.
Questi round possono coinvolgere sia investitori esistenti che nuovi investitori, a seconda delle esigenze dell’azienda. I fondi raccolti vengono utilizzati per espandere le operazioni, acquisire nuovi mercati, sviluppare nuovi prodotti o servizi e consolidare la posizione di mercato dell’azienda.
Lo scopo è quindi il consolidamento della posizione raggiunta nel contesto competitivo: è pertanto a basso rischio che può essere ripetuto più volte allo scopo di mantenere lo status quo, in ottica conservativa.
Inevitabilemnte, durante questa fase, si pensa e progetta nel dettaglio l’ultima fase di vita della propria idea: la strategy exit. Parte dei finanziamenti ricevuti in questa fase vanno infatti nell’approntamento di uno scenario ottimale per la chiusura del progetto.
FINANZIAMENTO DI EXIT
Questa fase rappresenta l’uscita degli investitori dalla startup. Può avvenire attraverso un’acquisizione da parte di un’altra azienda o tramite un’offerta pubblica iniziale (IPO), in cui la startup diventa una società quotata in borsa. In questa fase, gli investitori sperano di ottenere un ritorno significativo sul loro investimento iniziale.