Con l’espressione Fasi di finanziamento si intende generalmente il processo che una startup affronta per trasformarsi in impresa.
È opinione condivisa che le principali fasi di finanziamento (e quindi di vita) di una startup siano:
- pre-seed: durante questa fase si fa ricorso a bootstrapping e love capital (o FFF, Family, Friends and Fools)
- early stage: seed funding (o semplicemente seed)
- early growth: durante il quale si hanno solitamente due Round principali. Vengono chiamati in diversi modi, facendo ricorso o alle prime due lettere dell’alfabeto (quindi Round A e Round B o ancora Round di Serie A e di serie B), oppure con un ordinale (First Stage e Second Stage)
- growth: durante questa fase si possono avere le ultime tornate di finanziamento, che prendono il nome di Round C e D, coerentemente con quelli della fase precedente. Il Round C viene anche detto Third Stage
- late stage: è la fase finale che precede la decisione sul destino della startup. In questa fase si fa ricorso a bridge loan, cioè a prestiti ponte (vedi voce di glossario per maggiori dettagli).
- exit.
FASI DI FINANZIAMENTO: NON ESISTONO REGOLE AUREE
La suddivisione non deve essere presa come matematica. Il concetto è che i Round di finanziamento sono solitamente un paio e corrispondono alla fase di vita adulta della startup. Anche perché, trattandosi di cifre consistenti, richiedono una certa affidabilità da parte della startup.
D’altro canto nessuno startupper desidera incedere troppo in questi Round. Principalmente per queste ragioni:
- Dilution eccessiva. Ogni round di finanziamento generalmente comporta la cessione di una parte della proprietà dell’azienda agli investitori. Più round si effettuano, maggiore sarà la diluizione dell’equity dei fondatori. Questo significa che i fondatori potrebbero finire per possedere solo una piccola parte dell’azienda che hanno creato, rendendo meno interessante per loro il continuare a lavorare nell’azienda.
- Complessità amministrativa. Ogni round di finanziamento comporta una notevole quantità di lavoro amministrativo e legale per gestire la raccolta di fondi, compiere le dovute diligenze e stabilire i termini dell’accordo. Più round si fanno, più complessa diventa la gestione finanziaria e legale dell’azienda.
- Distrazione dal core business. La raccolta di fondi richiede tempo ed energie. Ogni round può distrarre i fondatori e il team di gestione dal lavoro principale dell’azienda, che è sviluppare e crescere il business. Troppi round possono far perdere di vista l’obiettivo principale.
- Pressione per prestazioni rapide. Gli investitori inizieranno a esercitare pressioni sempre maggiori affinché l’azienda raggiunga risultati rapidi e aumenti il proprio valore. Questa pressione può portare a decisioni affrettate o a una focalizzazione eccessiva sulla crescita a breve termine a scapito di una strategia a lungo termine più sostenibile.
- Rischio di burnout. Per i fondatori e il team, gestire numerosi round di finanziamento può essere estenuante, con conseguente impatto negativo sulla salute mentale e fisica delle persone coinvolte.
Invece di cercare di raccogliere finanziamenti innumerevoli, molte startup cercano di ottenere un finanziamento significativo in un round iniziale, sufficiente a coprire i bisogni di capitale a lungo termine. Ciò consente loro di concentrarsi sulla crescita del business senza la costante necessità di cercare finanziamenti aggiuntivi. Quando si decide di effettuare un round di finanziamento, è importante quindi pianificarlo in modo strategico e assicurarsi che sia sufficiente a coprire le esigenze dell’azienda per un periodo sostenibile.
Per maggiori dettagli vedi la voce di glossario: Round di una startup.
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