Il termine acqui-hiring (acq-hiring anche a volte), nasce dall’unione di due parole: acquisizione, in inglese “acquisition” e assunzione, in inglese “hiring”.
Identifica acquisizione di talenti da parte di una azienda. Il termine è un neologismo coniato da Ben Zimmer nel 2005 e da lui usato nel blog “Language Log” dell’Università della Pennsylvania. Viene usato per descrivere il processo di acquisizione di un’azienda principalmente per reclutare i suoi dipendenti, piuttosto che per ottenere il controllo di i suoi prodotti o servizi.
I principali atout dell’acqui-hiring sono:
- Risparmia tempo e fatica per trovare nuovi talenti: l’acqui-hiring consente alle grandi aziende di evitare il processo potenzialmente lungo di identificazione e selezione di nuovi candidati. Fornisce alle aziende la prova che un determinato gruppo lavora bene insieme e può svolgere un’attività specifica utilizzando le proprie competenze di nicchia. Le acquisizioni di Twitter di Summify e Posterous sono due esempi di transazioni multinazionali guidate dai talenti.
- Fornisce competenze uniche all’azienda acquirente: i nuovi lavoratori apportano nuovi concetti, nuova energia e nuovi modi di lavorare con loro. Possono rivitalizzare il business. Sono preziosi perché pensano fuori dagli schemi. Nel settore tecnologico, l’acquisizione sta diventando più comune poiché alcuni set di competenze, come le competenze di base di programmazione informatica, sono molto richiesti e scarseggiano.
- Aumenta il potenziale di guadagno: l’acquisizione può aumentare l’attuale capitalizzazione di mercato dell’azienda e ampliare la sua gamma di prodotti.