Con il termine stakeholder, in italiano portatore di interesse, si identifica un individuo o un gruppo che ha un interesse diretto o indiretto nelle attività di un’azienda. Gli stakeholder possono essere interni o esterni all’organizzazione e le loro aspettative e i loro obiettivi possono influenzare significativamente le decisioni aziendali.
Spesso il termine viene usato in modo intercambiabile con shareholder. In realtà i due sono concetti distinti con significati ben precisi. Lo shareholder è a tutti gli effetti un azionista della società. È colui ch possiede, come individuo o entità giuridica, azioni di una società, detenendone così un proprietà parziale. Per maggiori dettagli, vi rimando al termine shareholder del nostro Glossario.
CHI SONO GLI STAKEHOLDER
Uno stakeholder quindi non è un soggetto specifico, quanto piuttosto può essere visto come una categoria ampia e variegata. Dicendo che l’interesse può essere diretto o indiretto si allude indirettamente alla posizione che lo stakeholder ha rispetto alla azienda. Ne esistono infatti di interni e i principali sono:
- Fondatori: promotori dell’idea imprenditoriale, sono animati da passione e visione, investono tempo, risorse e competenze per dare vita al progetto.
- Team: elemento portante dell’azienda, sono interessati alla stabilità dell’azienda, alla sicurezza a condizioni di lavoro eque del loro posto di lavoro e a opportunità di crescita professionale
- Mentor e Advisor: nel caso di una startup, occorre ricordare tutte quelle figure esperte che offrono guida, consigli e supporto strategico, per migliorare l’intero ecosistema dell’innovazione.
Quando una startup cresce entrano in gioco anche altri portatori di interesse interni:
- Azionisti: in qualità di investitori, i loro interessi si focalizzano sul ritorno economico del loro investimento, ovvero sulla crescita del valore delle azioni e sulla distribuzione dei dividendi
- Amministratori: hanno la responsabilità di gestire l’azienda in modo efficiente e di massimizzare il valore per gli azionisti. E per se stessi quindi.
GLI STAKEHOLDER ESTERNI
E poi vi sono gli stakeholder esterni, cioè tutti coloro che, a vario titolo, hanno interesse che l’azienda “vada bene”. In primis ci sono sicuramente clienti, fornitori e finanziatori:
- Finanziatori e investitori: tutti i finanziatori sono, per definizione, i primi e più esigenti portatori di interesse, sopratutto nel caso di una giovane startup. Business Angel, VC o fondi che dir si voglia…
- Clienti: gli interessi dei consumatori sono altrettanto importanti. Il loro feedback e eventuale apprezzamento sono essenziali per la validazione del business model. Non saperli ascoltare e rispettare porta nella stragrande maggioranza dei casi al fallimento
- Partner: sono altre startup o aziende consolidate con cui la startup collabora per sviluppare progetti congiunti, scambiare conoscenze o ampliare il proprio mercato
- Fornitori: fornendo beni e servizi necessari all’azienda, desiderano ovviamente mantenere rapporti commerciali stabili e continuativi. Per una giovane startup coltivare dei rapporti di fiducia con i fornitori può risultare una strategia vincente, garantendo un costante flusso di materiali e competenze necessari.
- Enti Pubblici: abbiamo infine le istituzioni e gli organismi che sono interessati a veder prosperare le startup e che, per farlo, investono direttamente nell’ecosistema dell’innovazione. Attraverso incentivi, programmi di sostegno o incubatori, favoriscono così la nascita e la crescita delle startup, potenziandone il retroterra legislativo, culturale ed economico.
Esistono poi tutta una serie di stakeholder indiretti che spesso non vengono tenuti nella dovuta considerazione, su cui invece invito a riflettere. Una giovane startup deve comunque considerare la comunità locale, ovvero il territorio in cui opera, con i suoi abitanti, le sue istituzioni e le sue realtà sociali. Abbiamo poi la vasta categoria dei Media. Giornalisti, influencer e altri professionisti che diffondono informazioni sull’azienda. I loro interessi includono l’accesso a informazioni accurate e la possibilità di raccontare storie interessanti al pubblico. Considerare, rispettare e saper utilizzare a proprio vantaggio queste esigenze può essere molto utile per una startup, sopratutto quando si trova alle prese con i primi Round di finanziamento.
Da ultimo, lasciatemelo dire, sarebbe costruttivo per tutti, se anche l’ambiente diventasse un vero stakeholder. Questo comporterebbe mettere al centro delle strategie societarie la riduzione dell’inquinamento, la conservazione delle risorse naturali e la promozione dello sviluppo sostenibile
IL CONTRIBUTO DI UNO STAKEHOLDER
Il contributo degli stakeholder al successo delle startup si articola in diverse forme. Gli investitori apportano il capitale necessario per avviare le attività, sviluppare il prodotto o servizio e sostenere la crescita della startup. In una parola finanziamento. Ci sono poi i membri del team, i mentor, i coach e i partner che mettono a disposizione competenze ed esperienza. Gli ambiti, dalla gestione aziendale allo sviluppo tecnico al marketing. Gli stakeholder possono aprire le porte a nuove reti di contatti, potenziali clienti, investitori o partner, ampliando le opportunità di crescita per la startup, garantendo l’accesso a reti di professionisti e eventi del settore.
Inoltre clienti, fornitori e altri professionisti coinvolti nel prodotto sono in grado di fornire, se ascoltati, un feedback prezioso sul prodotto o sul servizio offerto. Questa validazione può essere usata per migliorare e adattare l’idea alle esigenze del mercato. Legittimazione e visibilità infine sono due elementi fondamentali per una startup alla ricerca di finanziamenti. Per una startup è importante curare con attenzione il rapporto con le Istituzioni pubbliche o figure di riferimento nel settore: non solo motiva il team, ma può conferire legittimità alla startup e aumentarne la visibilità sul mercato.
COMPRENDERNE LE ESIGENZE
Comprendere le esigenze e le aspettative degli stakeholder è fondamentale per il successo di un’azienda. Le loro opinioni, i loro suggerimenti e le loro critiche possono fornire informazioni preziose per migliorare i prodotti, i servizi, le strategie aziendali e l’impatto complessivo dell’azienda sulla società.
Un’azienda efficace deve adottare un approccio proattivo nella gestione degli stakeholder. Questo significa:
- Identificare gli stakeholder: è fondamentale comprendere ed elencare chi sono gli stakeholder dell’azienda e quali sono i loro interessi. Sembra ovvio, ma molti giovani founder che vengono da me non hanno mai stilato un elenco completo e dettagliato dei loro stakeholder. Voi l’avete fatto?
- Comprendere le loro aspettative: bisogna conoscerne esigenze, aspettative e preoccupazioni in modo da poterle anticipare
- Comunicare in modo trasparente: per quanto difficile, sopratutto nelle fasi iniziali quando il carico di lavoro è molto e il tempo è poco, è necessario mantenere una comunicazione aperta e trasparente. Tradotto: occorre fornire loro informazioni regolari e accurate sull’andamento dell’azienda. La comunicazione è fondamentale!
- Coinvolgere gli stakeholder: altrettanto importante è coinvolgere gli stakeholder nei processi decisionali dell’azienda, ascoltando le loro opinioni e considerando i loro suggerimenti. Non solo quelli portatori di interesse economico diretto, ma anche gli altri!
- Rispondere alle loro richieste: non smetterò mai di dirlo, bisogna rispondere in modo tempestivo e costruttivo alle richieste e alle preoccupazioni di tutti gli stakeholder. Dal più piccolo al più grande. Il senso di esistere di una azienda è proprio di rispondere a un bisogno!
La foto di copertina è dell’autrice