Vanity Metrics è un termine utilizzato per indicare indicatori di performance che però non forniscono informazioni veramente utili per valutare il successo effettivo di un’attività o di una strategia di marketing.
Si tratta, come dice il nome stesso, di metriche che spesso appaiono attraenti e positive a prima vista, ma in realtà non offrono alcun insight significativo sul reale andamento del business. Il più delle volte offrono una visione superficiale e distorta dei risultati, concentrandosi su numeri “gonfiati” che non riflettono il reale valore o impatto delle azioni intraprese.
TRADUZIONE DEL TERMINE
La traduzione del termine in italiano è immediata, anche se l’espressione “metriche di vanità” non viene usata con la stessa frequenza pur essendo assolutamente analoga. Questo è il tipico caso in cui l’espressione inglese, sebbene non sia maggiormente evocativa, viene comunque preferita a quella italiana.
QUALI SONO LE PRINCIPALI
Le principali vanity metrics che conosciamo sono:
- Numero di follower sui social media: un alto numero di follower può sembrare indicativo di una grande popolarità, ma non necessariamente si traduce in un aumento delle vendite o del coinvolgimento dei clienti
- Numero di like e commenti sui post sui social media: un alto numero di like e commenti può essere un indicatore di apprezzamento da parte del pubblico, ma non fornisce informazioni sul reale interesse per il prodotto o servizio offerto
- Numero di visite al sito web: un alto numero di visite al sito web può indicare un buon flusso di traffico, ma non necessariamente si traduce in conversioni o vendite
- Tempo medio trascorso sul sito web: un tempo medio trascorso sul sito web elevato può essere un indicatore di interesse da parte dei visitatori, ma non fornisce informazioni sulla qualità del loro coinvolgimento.
Ogni qual volta qualcuno vi descriva la propria startup usando solamente queste metriche, diffidate!
Sono importanti se inserite all’interno di un quadro più ampio e articolato.
LE VANITY METRICS SONO DANNOSE?
Se usate da sole o in modo assoluto, le Vanity Metrics possono diventare dannose e controproducenti. Queste le ragioni principali che dovete tenere a mente per non incappare negli errori:
- Distolgono l’attenzione dalle importanti: concentrarsi su delle metriche che danno soddisfazioni creare l’illusione di un successo che in realtà non esiste, immediate distoglie inevitabilmente l’attenzione da altre metriche, meno allettanti ma più significative
- Portano a conclusioni errate: se ci si basa solo sulle Vanity Metrics, si rischia di prendere decisioni sbagliate riguardo alle strategie di marketing e di business perché il quadro della situazione non è completo e oggettivo
- Mascherano i veri problemi: possono nascondere i veri problemi che un’azienda sta affrontando, impedendo di prendere le giuste misure per risolverli
- Creano aspettative irrealistiche: possono creare aspettative irrealistiche sui risultati ottenibili, portando a frustrazione e demotivazione.
LE METRICHE ACTIONABLE
Al posto delle Vanity Metrics, è importante utilizzare metriche actionable, ovvero metriche che forniscono informazioni utili per valutare il successo effettivo di un’attività o di una strategia di marketing.
Esempi di metriche actionable:
- Tasso di conversione: il tasso di conversione indica la percentuale di visitatori del sito web che compiono un’azione desiderata, come effettuare un acquisto o iscriversi a una newsletter.
- Valore medio del cliente: il valore medio del cliente indica la quantità di denaro che un cliente spende in media durante il suo ciclo di vita.
- Costo per acquisizione (CPA): il CPA indica il costo medio per acquisire un nuovo cliente.
- Ritorno sull’investimento (ROI): il ROI indica il profitto generato da un investimento rispetto al suo costo.
Utilizzare metriche actionable permette di prendere decisioni informate basate su dati concreti, aumentando le probabilità di successo per un’azienda o una strategia di marketing.
La foto di copertina di questo articolo è di Mattox su Freeimages.com, la foto di Hitchcock allo specchio è Globe Photos, mentre la foto nella casa degli specchi è di Bettmann