Con l’espressione fail fast si identifica un metodo di lavoro e di approccio alla risoluzione dei problemi, in cui si pone l’accento sulla individuazione tempestiva delle criticità insite nel progetto.
Detto in altre parole, un approccio fail fast prevede di raccogliere feedback sul funzionamento del progetto immediatamente. Lo scopo è di consentire di determinare il prima possibile se continuare a lavorare su quell’attività nel modo impostato o adottare un approccio diverso. Ovvero adattarsi.
Il concetto che sta dietro questo metodo è che se un progetto non funziona, è meglio determinarlo all’inizio del processo piuttosto che aspettare quando sono stati ormai spesi troppi soldi e tempo.
Il concetto principale è quello quindi di rilevare e affrontare gli errori o i problemi il più rapidamente possibile durante il processo di sviluppo o implementazione per correggerli e ripartire.
FAST FAIL E FALLIMENTO
L’espressione fail fast nasce dall’idea, piuttosto rivoluzionaria in Italia, ma piuttosto comune in paesi anglosassoni, che il successo e il fallimento sono strettamente correlati tra di loro.
E che non è possibile avere successo senza incappare, prima o poi, in qualche fallimento di sorta.
Sin da quando siamo bambini, a scuola e in famiglia, ci viene insegnato che il successo è un calibrato mix tra due componenti:
- il tempo investito nel progetto
- gli sforzi fatti per raggiungere il traguardo
È evidente che il fallimento non venga considerato un elemento utile e costruttivo. Il fallimento viene piuttosto visto come un tentativo non riuscito a causa della mancanza di una corretta pianificazione.
COME FUNZIONA INVECE
Il fallimento non viene visto di buon occhio, ma viene associato sempre a una mancanza e a una debolezza. Debolezza dell’idea o del piano industriale, debolezza di carattere di chi deve guidare, debolezza economica…
Questa idiosincrasia estrema nei confronti del fallimento come evento che può accadere “anche nelle migliori famiglie” porta a non considerare le lezioni e gli insegnamenti che se ne possono trarre.
Di conseguenza molte opportunità di trasformare una cosa che non funziona in un’altra che invece funziona non vengono neppure viste e rimangono inesplorate.
Fallire è indubbiamente un evento doloroso: mette in difficoltà chi lo affronta perché ne destabilizza le certezze.
Per trasformare il fallimento in chiave per il successo occorre quindi affrontare in maniera costruttiva il crollo delle certezze, per andare alla ricerca di nuove idee e di differenti presupposti su cui fondare l’azione.
Il metodo proposto dall’approccio fail fast è quindi un processo reiterato di tipo pivot, in cui l’unica variabile veramente importante è l’oggettivo successo dell’idea proposta.
FAST FAIL E METODOLOGIA AGILE
Il termine fast fail è spesso associato al concetto di metodologia Agile.
A ciò in cui consiste e a quello che rappresenta questo tipo di approccio al business dedicheremo un apposito capitolo. In questa sede e per quanto interessa in questo specifico contesto, basta ricordare i che modo i capisaldi dell’approccio Agile siano legati a filo doppio alla metodologia fast fail.
In contrapposizione al tradizionale approccio a cascata, questo metodo propone un atteggiamento approccio iterativo e incrementale allo sviluppo del progetto che, dal punto di vista del fast fail, si declina secondo questi capisaldi:
- Iterazione rapida: invece di pianificare lunghe fasi di sviluppo, vengono stabilite iterazioni più brevi, chiamate sprint, durante le quali vengono sviluppate, testate e rilasciate piccole porzioni di funzionalità. L’obiettivo è ottenere rapidamente un feedback e adattarsi di conseguenza
- Sperimentazione e apprendimento: se un’idea o un approccio non funziona, è meglio saperlo velocemente per apportare correzioni o cambiamenti
- Adattabilità: l’approccio fast fail consente di adattarsi rapidamente alle sfide emergenti, riducendo al minimo il tempo sprecato su soluzioni che potrebbero non funzionare
- Feedback continuo: la pratica del fast fail incoraggia il costante scambio di informazioni per migliorare continuamente il prodotto o il progetto
- Riduzione del rischio: l’identificazione rapida dei problemi riduce il rischio complessivo del progetto. Se un approccio non sta funzionando, è preferibile scoprirlo il prima possibile per correggerlo. Scoprirlo tardi rende più difficile e costoso apportare modifiche
Fast fail e metodologia agile sono concetti complementari. Entrambi mirano a favorire un approccio flessibile, adattativo e orientato al risultato, incoraggiando il fallimento rapido come parte del processo di apprendimento e miglioramento continuo.
I TRATTI DI UN APPROCCIO FAIL FAST
Il concetto di fail fast si riferisce in buona sostanza alla capacità di prendere decisioni rapide e sperimentare nuove idee in modo agile appunto.
Con l’obiettivo di identificare rapidamente cosa funziona e cosa no.
Si tratta quindi di un approccio che promuove la rapidità nelle azioni e nelle decisioni, non per incoraggiare il fallimento, ma per imparare velocemente dagli errori e adattarsi di conseguenza.
Per riassumere, ecco alcuni punti chiave relativi al concetto di fail fast in ambito business:
- Iterazione rapida: implica creare cicli di sviluppo in modo da poter imparare velocemente dagli esiti, positivi o negativi
- Riduzione dei costi a lungo termine: identificare e correggere errori o inefficienze precocemente può aiutare a evitare costi più elevati associati a problemi che emergono in fasi più avanzate
- Innovazione: favorisce un ambiente in cui l’innovazione è incoraggiata e le idee possono essere testate rapidamente senza la paura di gravi conseguenze in caso di insuccesso. Questo può portare a scoperte inaspettate e a soluzioni creative
- Apprendimento continuo: il fallimento viene visto come un’opportunità di apprendimento. Analizzando rapidamente ciò che non ha funzionato, le aziende possono adattare le loro strategie e migliorare costantemente
È importante notare che fail fast non significa incoraggiare l’insuccesso sistematico. Significa piuttosto imparare a gestire i rischi in modo consapevole, adattandosi in modo rapido per migliorare le probabilità di successo a lungo termine.
L’immagine del ciclo pivot è di Pranatha, allegata a un suo interessante articolo su Medium di cui consigliamo la lettura. Per la vignetta della bambina con il robot si ringrazia il sito Schoolbag. La vignetta infine è di sketchingdev.co.uk