Con il termine corporate governance o governance aziendale si identifica l’insieme delle regole che definiscono i comportamenti da rispettare per il buon governo dell’impresa e i rapporti tra i soci e il management.
Altro non è che un modo inglese per indicare tutti gli aspetti connessi alla gestione d’impresa.
La corporate governance ha come scopo quello di identificare
- regole
- leggi locali, nazionali e internazionali
- relazioni
- processi
finalizzati a una corretta gestione di un’impresa, in base ai quali prendere decisioni. I tre elementi cardine su cui incentrare una corretta e efficace governance aziendale sono l’identificazione:
- degli obbiettivi aziendali
- dei mezzi per raggiungere gli obbiettivi
- dei modi e metodi di misurazione quantitativa e qualitativa dei risultati.
LA TRADUZIONE E IL SIGNIFICATO
Nello specifico, la traduzione del termine “governance” recita “insieme dei princìpi, dei modi, delle procedure per la gestione e il governo di società, enti, istituzioni, o fenomeni complessi, dalle rilevanti ricadute sociali”.
In Italia la parola approda a metà degli anni ’90, quando sui principali quotidiani del Paese appare sin da subito associata indissolubilmente all’aggettivo “corporate“. Per cui, la prima definizione ufficiale che abbiamo, grazie a Treccani, è del nel 1994 e collega i due termini. Riporta “nel linguaggio aziendale, il metodo e la struttura organizzativa con la quale si distribuisce il comando tra i dirigenti di un’impresa“. Fino a quel momento si usava la locuzione “governo d’impresa”.
La governance aziendale, si riferisce quindi al modo in cui le società sono governate e al loro scopo. La corporate governance garantisce che le imprese dispongano di processi decisionali e di controlli appropriati, in modo che gli interessi di tutti gli stakeholder (azionisti, dipendenti, fornitori, clienti e comunità) siano equilibrati.
Una cattiva governance aziendale, nella migliore delle ipotesi, porta una società a non raggiungere i suoi obiettivi dichiarati ma, nel peggiore dei casi, può condurre al collasso e a perdite finanziarie significative per gli azionisti.
TIPI DI CORPORATE GOVERNANCE
Esistono tre differenti modelli possibili di corporate governance:
- Il sistema ordinario, tipico della tradizione italiana. Applicabile in assenza di una diversa scelta statutaria. Le figure previste: Organo di amministrazione (Amministratore unico o Consiglio di amministrazione il cui numero di componenti è stabilito dallo Statuto e in subordine dall’Assemblea) e Organismo di Vigilanza (Collegio Sindacale).
- Il sistema dualistico, tipico della tradizione tedesca. Le figure previste: Consiglio di gestione e il Consiglio di sorveglianza.
- Il sistema monistico, tipico della tradizione anglosassone. Prevede una unica figura, il Consiglio di amministrazione, al cui interno viene designato un comitato di controllo.
CORPORATE GOVERNANCE: I PRINCIPI CHE LA REGOLANO
I principi cardine su cui sono:
- Primato degli azionisti. Il riconoscimento dell’importanza degli azionisti è senza dubbio l’idea giuda più importante.
- Responsabilità nei confronti degli azionisti. Nella pratica si incarna nella politica di consentire agli azionisti di eleggere il Consiglio di amministrazione. La cui “prima direttiva” è la ricerca degli interessi e del bene degli azionisti. Dal momento che è il CdA a assumere e supervisionare i dirigenti che gestiscono le operazioni correnti di un’azienda, agli azionisti è assicurato un certo margine di controllo sull’attività e la gestione aziendale.
- Trasparenza. significa che chiunque, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, può scegliere di rivedere e verificare le azioni dell’azienda.
- Sicurezza. In termini di privacy, dati aziendali, processi proprietari e segreti aziendali. Una possibile violazione in tal senso, oltre a essere costosa in termini diretti, ha altre conseguenze indirette:
- indebolisce la fiducia del pubblico, cosa che spesso ha una ripercussione sull’andamento del prezzo delle azioni.
- Affievolisce la fiducia degli investitori, mettendo a rischio l’accesso al capitale necessario alla crescita aziendale.
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