Il Fondo Nazionale Innovazione è uno strumento nazionale che aiuterà startup, PMI e imprese innovative a trovare capitali. Oggi vi presentiamo gli obiettivi del Fondo Nazionale Innovazione e vi spieghiamo come accedervi
Italia “Smart Nation”. È questo l’obiettivo che il Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro ha fissato nella scorsa Legge di Bilancio, con la creazione del Fondo Nazionale Innovazione (FNI).
Per la prima volta uno strumento nazionale che aiuterà startup, PMI e imprese innovative a reperire i capitali di rischio necessari per crescere.
Sembra, dunque, essere maturata la coscienza della centralità dell’innovazione tecnologica per il rilancio e lo sviluppo del nostro Paese e sembra che finalmente ci sia la volontà di fornire un adeguato supporto a tutto l’ecosistema delle imprese innovative, per arginare anche il rischio di perdere validi talenti. Vediamo come.
Il Fondo Nazionale Innovazione sarà gestito da Cassa Depositi e Prestiti – CDP, la quale ha acquistato il 70% di Invitalia Ventures SGR Spa, ovvero la società di gestione del risparmio dedicata al Venture Capital, e avrà una disponibilità finanziaria di partenza di 1 miliardo di euro.
Con tale dotazione il Fondo si inserisce nel settore sin da subito come uno dei principali operatori di Venture Capital europei, giocando un ruolo da protagonista.
GLI OBIETTIVI DEL FONDO NAZIONALE INNOVAZIONE
Il Fondo Nazionale innovazione opera attraverso il sistema classico del Venture Capital, e cioè con due modalità di investimento: direttamente, investendo in startup e PMI, immettendo liquidità nel loro capitale sociale e diventando così soci di minoranza, oppure indirettamente, cioè investendo tramite altri fondi.
Tra gli obiettivi più importanti del Fondo vi sono:
– l’accelerazione del nostro sistema dell’innovazione, ampliando il mercato degli operatori di Venture Capital, puntando a suscitare investimenti per 5 miliardi di euro in 5 anni, offrendo al mondo degli investitori qualificati una piattaforma solida e sicura;
- la promozione del Technology Transfer, con il presidio delle tecnologie e dei mercati innovativi ed il raccordo tra ricerca e impresa e tra università e mercato;
- la creazione del network, offrendo la possibilità alle startup e alle pmi di agganciare le grandi aziende per avviare percorsi di open innovation;
- la individuazione di nuovi “First Time Team”, ovvero nuovi soggetti capaci di costituire piccoli fondi di investimento;
- il riequilibrio del cd. gender gap, favorendo e sostenendo l’imprenditoria femminile.
Il Fondo Nazionale Innovazione investirà in settori ritenuti strategici per il nostro Paese, l’AgriTech/FoodTech, il Design/Made in Italy, l’Healthcare, la Mobilità, l’EcoIndustries e, naturalmente l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain. La sfida è rilanciare il manifatturiero, per salire in classifica e diventare la prima forza d’Europa (attualmente al secondo posto, dopo la Germania).
ENTRA IN SCENA IL CDA
Lo scorso novembre 2019 è stato nominato il CDA, che avrà il grande compito di gestire il Fondo Nazionale Innovazione, con a capo Enrico Resmini, ma per accendere i motori e avere la piena operatività, il CDA prossimamente dovrà adottare i regolamenti di funzionamento, che dovranno poi essere approvati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tutte le modalità operative, quindi, saranno perfezionate nel primo semestre 2020.
Occhio quindi al sito del MISE per avere aggiornamenti su questa nuova opportunità di finanziamento per gli innovatori!
Italia Smart Nation dunque? È presto per dirlo ma certamente siamo su una buona strada.