“Fare una startup” non è solamente avere un’idea brillante e innovativa. Per quanto geniale, un’idea sulla carta non porta quattrini. Occorre per prima cosa trasformare il sogno in una realtà imprenditoriale. E per farlo occorrono soldi.
Chiunque abbia mai approcciato con una startup, avrà certamente avuto subito ben chiara la necessità, per queste nuove realtà imprenditoriali, di reperire fondi. Nella fase di sviluppo e crescita una startup ha assoluto bisogno di reperire denaro per dare benzina all’idea innovativa e svilupparne così il prodotto.
LE FONTI DI FINANZIAMENTO PER LE STARTUP
Dico sempre a tutti i neo imprenditori che la primissima fonte di finanziamento è il capitale proprio. Una startup non può prescindere da un investimento iniziale, seppur modesto, dei soci stessi. Ciò è necessario intanto per avere credibilità e, inoltre, perché il capitale proprio non produce interessi e, quindi, nell’ottica del contenimento dell’indebitamento, ciò è cosa buona.
Ma, è noto che il capitale proprio dopo un po’ non basta, sono necessari ulteriori fondi e, dunque, è necessario conoscere dove andare per reperirli.
Tra le possibili fonti di finanziamento per le startup c’è la cosiddetta finanza agevolata, ed è di questa che qui si vuole approfondire.
LA STRATEGIA EUROPA 2020
L’Europa, con la programmazione comunitaria 2020, ha dovuto impegnare circa il 20% delle proprie risorse per la lotta all’impoverimento, conseguenza della crisi economica che ha investito tutti i Paesi, e per far fronte alle sfide sociali che la stessa crisi ha palesato nel Vecchio Continente.
L’avanzata delle nuove tecnologie, una società sempre più complessa, connessa e veloce, rende necessario per tutti i Paesi incentivare i talenti, le idee e promuovere le nuove realtà produttive.
In questo quadro, la vecchia finanza non è più soddisfacente né tantomeno attrattiva, e lascia così il passo alla nuova finanza agevolata, che si caratterizza come fonte necessaria e primaria per generare nuova economia e nuovi mercati.
La strategia Europa 2020, dunque, ha fissato specifiche priorità e ha individuato – come si legge testualmente nel documento della Commissione Europea – alcune “iniziative strategiche per consentire di uscire più forti dalla crisi e trasformare l’unione europea in una economia intelligente sostenibile ed inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale”. Per questo è stato necessario creare nei singoli Stati Membri dei veri e propri ecosistemi dell’innovazione, ed è stato necessario rendere disponibili delle risorse da destinare allo sviluppo della nuova industria.
PIANI OPERATIVI NAZIONALI E REGIONALI
Ciò premesso, le startup innovative oggi possono, quindi, essere supportate e finanziate:
- da fondi europei, ovvero a gestione diretta – dove la Commissione Europea direttamente gestisce il programma di finanziamento, il relativo bando, stabilisce i criteri di selezione e si occupa della erogazione del finanziamento stesso.
- sia da fondi a gestione indiretta – dove la gestione del bando e dell’erogazione del finanziamento è demandato a livello nazionale e regionale attraverso l’accordo di partenariato con la Commissione europea e si sostanzia nei Piani Operativi Nazionali (PON) e Piani Operativi Regionali (POR).
L’Italia, tra fondi comunitari e nazionali, ha messo in campo fondi e risorse per oltre 100 miliardi di euro. Le risorse più significative sono assegnate alla ricerca e sviluppo tecnologico, alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, seguite poi dal settore agricolo, alla pesca e all’acquacoltura.
La Commissione Europea, sempre all’interno della programmazione 2020, chiede e auspica strette sinergie tra i fondi, per massimizzare l’efficienza dei fondi stessi. Le sinergie tra i fondi, infatti, hanno l’effetto di ampliare gli investimenti, supportando le idee innovative a inserirsi nei nuovi mercati. Uno stesso progetto, quindi, può essere finanziato da più fondi. Oppure più fondi possono finanziare progetti consecutivi, ovvero progetti che si basano sui risultati ottenuti nell’ambito di progetti precedenti, oppure ancora, progetti paralleli che si integrano a vicenda.
L’opportunità per le startup innovative di ricercare e fruire di finanza agevolata pubblica, con fondi agevolati a gestione diretta o indiretta, consente alle stesse di reperire capitali, anche importanti, in modo del tutto autonomo, che sono di vitale importanza per la loro crescita e il loro sviluppo.
Il vantaggio sta nel fatto che essi, generalmente, sono composti da una parte a fondo perduto e una parte da restituire a tasso agevolato e, per di più, dopo un periodo di tempo dalla erogazione.
I FINANZIAMENTI EUROPEI
I fondi agevolati comunitari gestiti direttamente dall’Unione Europea sono stanziati in virtù di obiettivi prefissati e di aree tematiche specifiche.
Tra i programmi tematici più importanti, a grandi linee, ricordiamo i seguenti:
- Horizon 2020: che è sicuramente il programma principale per la realizzazione “dell’Unione dell’innovazione”, destinato a fornire ai ricercatori e agli innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti;
- Life: dedicato all’ambiente e al clima;
- Justice: ideato per promuovere la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale al fine di creare uno spazio comune di giustizia all’interno dell’Unione;
- Creative Europe: dedicato al settore culturale e creativo per promuovere la diversità culturale e linguistica europea;
- Erasmus Plus: per promuovere la formazione, l’istruzione la gioventù e lo sport;
- Health Programme: con l’obiettivo di migliorare la salute dei cittadini dell’Unione, riducendo le disuguaglianze e favorendo l’innovazione in ambito sanitario;
- Emplojment and social innovation: destinato a sostenere l’occupazione, l’innovazione e la mobilità sociale all’interno della Comunità Europea;
- Connecting Europe Faciliting: mira a sostenere gli investimenti pubblici e privati nel campo dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni;
- Hercule III 2014-2020: per sostenere la prevenzione e la lotta contro la frode, la corruzione e ogni attività finanziaria illecita;
- Fiscalis 2020: con l’obiettivo di combattere la frode fiscale e l’evasione fiscale e ogni pratica fiscale illecita;
- Cosme: mira a incrementare la competitività delle pmi sui mercati nazionali e internazionali, sostenendo l’accesso ai finanziamenti e supportando la creazione di nuove imprese e sostenendo la cultura imprenditoriale;
- Pericle 2020: il programma per la protezione dell’euro contro la contraffazione monetaria.
I FINANZIAMENTI NAZIONALI
L’Italia, all’interno dell’operazione Europa 2020, ha messo in campo:
- 11 Programmi Operativi Nazionali (detti PON) su varie aree tematiche;
- 2 Programmi Nazionali relativi al settore rurale
- 1 Programma Operativo per il settore marittimo.
Si riporta di seguito la tabella delle aree tematiche dei PON, l’Autorità di gestione e l’elenco della dotazione finanziaria messa in campo.
Per tali programmi (PON) si riporta l’elenco della dotazione finanziaria messa in campo:
I FINANZIAMENTI REGIONALI
La programmazione regionale, relativa al progetto Europa 2020, è attuata attraverso i Programmi Operativi Regionali (POR) e attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), e prevede grandi sfide per le Regioni, le quali fissano obiettivi tematici (OT), passando per azioni che ciascuna di esse propone, per arrivare a risultati attesi (RA). Il tutto in linea con le azioni a livello nazionale e con le priorità del Paese Italia, variando però il grado di priorità in base alla caratteristica interna di ciascuna regione.
I POR sono sviluppati dalle singole amministrazioni regionali, dopo una analisi del proprio contesto regionale verso Europa 2020 e la definizione delle modalità attraverso le quali sostenere le proprie priorità di investimento per la crescita, e assumono un ruolo davvero di rilievo nella realizzazione della Strategia Europa 2020.
Il FESR invece concentra gli investimenti sulle seguenti aree tematiche (priorità):
- Ricerca e innovazione
- Agenda digitale
- Sostegno alle piccole e medie imprese (PMI)
- Economia a bassa emissione di carbonio.
Le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale stanziate a favore di tali priorità dipendono dalla categoria di regione.
In particolare, nelle regioni più sviluppate almeno l’80% dei fondi dovrà concentrarsi su due priorità e il 20% per promozione di economie a basse emissioni di carbonio.
Nelle regioni in transizione la concentrazione su due priorità dovrà essere del 60% dei fondi e del 15% per la promozione di economie a basse emissioni di carbonio.
Le regioni meno sviluppate, invece, dovranno concentrare almeno il 50% su due priorità e il 12% per promozione di economie a basse emissioni di carbonio.
A solo titolo di esempio, la Regione Lombardia – annoverata tra le regioni più sviluppate e con il maggior numero di startup – per l’attuazione dei programmi POR FSER 2014-2020, ha stanziato risorse finanziarie totali per € 485.237.258; diversamente, invece, la Regione Molise – tra le regioni in via di transizione – ha stanziato risorse per € 52.950,497; la Regione Basilicata – annoverata invece tra le regioni meno sviluppate – ha stanziato risorse per € 413.015.666.
ALTRE POSSIBILI FONTI DI FINANZIAMENTO
Ai finanziamenti suddetti, inoltre, si aggiunga anche l’opportunità per le startup di partecipare alle call – proposte da corporate private spesso in partecipazione con le regioni – e ai bandi che ciascuna regione pubblica periodicamente. Tali bandi, generalmente offrono ai vincitori dei finanziamenti composti da una parte a fondo perduto e una parte a tasso agevolato.
Per esempio, Regione Lombardia offre il bando INTRAPRENDO, STAR CUP LOMBARDIA…; Regione Lazio offre il bando PREMIO LAZIO INNOVATORE, LAZIO INNOVA; Regione Piemonte il bando MANUNET; l’Emilia Romagna il bando STARTUP INNOVATIVE; la Liguria il bando START &GROWTH; il Molise STARTUP IN PROGRESS…
Si può attingere ai fondi messi a disposizione da programmi come GARANZIA GIOVANI; ITALIA START UP VISA; SMART&SMART ITALIA; nonché da INVITALIA; FONDO ITALIANO D’INVESTIMENTO e altro ancora.
In conclusione, attualmente ci sono una miriade le iniziative per le startup messe in campo dall’Unione Europea, dal Governo e dalle Regioni per sostenere questa nuova generazione di imprese, che – secondo il Ministro dello Sviluppo Economico – può lasciare il segno da un punto di vista non solo culturale, ma anche, e soprattutto, perché la forte attitudine all’innovazione tecnologica, nel lungo periodo, stimolerà un incremento di competitività ed efficienza nel tessuto produttivo del Paese.